F.a.q.

Ravvedimento operoso

Cosa succede se non pago le tasse alla scadenza?

Si può ricorrere al cosiddetto "ravvedimento operoso", che consente di pagare in ritardo tutte le principali imposte (IRPEF, IVA, IRAP, ecc.) con l'aggiunta di una sanzione pari al 0,2% per ogni giorno di ritardo fino a 15 gg, oltre diventa il 3% dell'importo non versato a scadenza se il pagamento avviene entro 30 gg, che aumenta al 3,75% se il pagamento avviene dopo i 30 gg. Devono essere aggiunti inoltre gli interessi al tasso legale del 1% (in vigore dal 01/01/2014) in base alla formula matematica dell'interesse semplice (imposte da versare in ritardo x giorni dalla scadenza a quello del pagamento / 36500).

Termini di fatturazione

In quale momento devo emettere la fattura?

Se l'attività che si svolge ha per oggetto prestazioni di servizi, la fattura deve essere emessa entro il giorno di pagamento della prestazione stessa; se invece l'attività che si svolge ha per oggetto la cessione di beni, la fattura deve essere emessa entro il giorno di consegna o spedizione dei beni stessi. In ogni caso va emessa se il cliente versa un acconto, entro il giorno di pagamento dello stesso.

Scontrino fiscale

Cosa devo fare se sbaglio a battere uno scontrino?

Se lo scontrino non è ancora stato "chiuso" è possibile annullare questa operazione con un segno negativo per l'importo errato e ribattere l'importo corretto (ad es. è stato battuto un importo di 20€ anzichè 10: si batterà un importo di -20€ e poi di 10). Se invece lo scontrino errato è già stato "chiuso", ma non è ancora stato consegnato al cliente, può essere sostituito da un altro corretto e può essere annullato mediante annotazione sullo stesso; questo scontrino errato ed annotato deve comunque essere allegato allo scontrino di chiusura giornaliero dopo aver dedotto il suo ammontare dal totale da inserire nel registro dei corrispettivi. Se lo scontrino errato invece è già stato consegnato al cliente non può più essere annullato, ma si può comunque tener conto dell'errore al momento dell'annotazione del totale giornaliero sul registro dei corrispettivi; naturalmente è indispensabile anche in questo caso un'annotazione che comprovi la legittimità dell'annullamento.
Cosa devo fare se il cliente intende restituire la merce?

Occorre in primo luogo aprire una pratica di reso dalla quale risultino le generalità dell'acquirente, l'ammontare del prezzo rimborsato (distinguendo imponibile ed imposta), i dati di riferimento dello scontrino relativo all'operazione originaria ed il numero di identificazione della pratica. In secondo luogo occorre poi emettere uno scontrino fiscale negativo contenente la causale "rimborso per restituzione vendita" ed il numero identificativo della pratica di reso, da evidenziarsi anche nello scontrino di chiusura giornaliero. Infine bisogna registrare lo scontrino fiscale negativo nel registro dei corrispettivi in diminuzione dei corrispettivi del giorno, andando così a recuperare l'IVA.



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